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Storage di file, blocchi od oggetti?

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File, blocchi e oggetti sono formati di storage che archiviano, organizzano e presentano i dati in modi diversi, ognuno con le sue capacità e limitazioni. Lo storage di file organizza e rappresenta i dati sotto forma di una gerarchia di file all'interno di cartelle, lo storage di blocchi suddivide i dati in volumi di grandezza simile organizzati in maniera arbitraria, infine lo storage di oggetti gestisce i dati e li collega ai metadati associati.

I container sono estremamente flessibili e offrono enormi possibilità di erogazione di app e storage. 

File storage

Lo storage di file, chiamato anche storage a livello di file o basato sui file, non ha bisogno di grandi spiegazioni: i dati vengono archiviati all'interno di una cartella nello stesso modo in cui inseriresti dei fogli di carta all'interno di una cartellina. Per accedere a un determinato dato devi conoscere il percorso, che può essere lungo e tortuoso, su cui è stato archiviato. I dati archiviati in file vengono organizzati e recuperati mediante una quantità limitata di metadati che dice al computer la posizione esatta in cui si trova il file. Si tratta di una sorta di catalogo di biblioteca per i file di dati.

Pensa a un armadio pieno di armadietti. Ogni documento è disposto secondo una gerarchia logica: per armadietto, per cassettino, per cartella e per foglio. È proprio da qui che deriva il termine storage gerarchico. Lo storage di file è lo storage di dati più antico e più usato per i sistemi di storage NAS e DAS ed è quello che con ogni probabilità stai usando da decenni. Ogni volta che accedi ai documenti salvati nei file sul tuo computer, usi lo storage di file. Lo storage di file ha grandi capacità ed è in grado di archiviare quasi qualsiasi cosa. È la soluzione ideale per archiviare una serie di file complessi ed è consultabile piuttosto velocemente.

Il problema è che, come il tuo armadietto, può aprirsi solo fino a un certo punto. I sistemi di storage basati su file devono essere scalati in senso orizzontale attraverso l'aggiunta di altri sistemi, piuttosto che in verticale con l'aggiunta di ulteriore capacità.

Block storage

Lo storage a blocchi divide i dati in blocchi e li archivia come elementi separati. A ogni blocco di dati viene assegnato un identificativo univoco, che permette a un sistema di storage di collocare i dati dove è più comodo. Ciò significa che alcuni dati possono essere archiviati in un ambiente Linux®, mentre altri in un'unità Windows.

Lo storage a blocchi è spesso configurato in modo da disgiungere i dati dall'ambiente dell'utente e diffonderli in ambienti più adatti ai dati. Nel momento in cui i dati vengono richiesti, il software di storage di base riassembla i blocchi di dati da questi ambienti e li restituisce all'utente. Solitamente viene adottato in ambienti SAN e deve essere collegato a un server funzionante.

Poiché lo storage a blocchi non si affida a un unico percorso, a differenza dello storage di file, il recupero dei dati è molto più rapido. L'indipendenza e la divisibilità che caratterizzano ogni blocco lo rendono accessibile in un sistema operativo diverso, offrendo all'utente la massima libertà di configurazione dei dati. Lo storage a blocchi è un sistema efficiente, affidabile e facile da usare e gestire. È particolarmente adatto per le aziende che eseguono grandi transazioni e per quelle che distribuiscono database di grandi dimensioni, perché lo storage a blocchi è più efficace quando i dati da archiviare sono molti.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Lo storage a blocchi può essere costoso. La sua capacità limitata di gestione dei metadati a livello di applicazione o database rappresenta un ulteriore problema per uno sviluppatore o un amministratore di sistema.

Object storage

Lo storage di oggetti, o basato su oggetti, è una struttura semplice in cui i file vengono divisi in parti più piccole e disseminati all'interno dell'hardware. Nello storage di oggetti, i dati vengono frammentati in unità distinte chiamate appunto oggetti e conservati in un unico repository, invece che come file all'interno di cartelle o come blocchi su server.

I volumi dello storage di oggetti operano come unità modulari: ognuno è un repository indipendente che conserva al suo interno i dati, un identificativo univoco che permette di individuare un oggetto in un sistema distribuito e i metadati che descrivono i dati. I metadati sono importanti e includono dettagli come età, privacy/sicurezza e limitazioni all'accesso. I metadati dello storage di oggetti possono essere estremamente dettagliati e capaci di archiviare informazioni sul luogo in cui un video è stato girato, sul tipo di fotocamera utilizzata e sugli attori che compaiono in ogni fotogramma. Per recuperare i dati, il sistema operativo dello storage ricorre ai metadati e agli identificativi, distribuendo in maniera più uniforme il carico e permettendo agli amministratori di applicare policy che consentono di effettuare ricerche più mirate.

Lo storage di oggetti richiede un'interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) HTTP semplice, usata dalla maggior parte dei client in tutti i linguaggi. Lo storage di oggetti è conveniente poiché si paga solo ciò che si usa. Essendo inoltre facilmente scalabile, è la soluzione giusta per lo storage su cloud pubblico. Si tratta di un sistema di storage adatto a dati statici; l'agilità e la semplicità che lo caratterizzano ne consentono l'adattabilità a grandi quantità di dati. Gli oggetti possono essere recuperati con rapidità poiché contengono un numero sufficiente di informazioni e sono la soluzione ideale per l'archiviazione di dati non strutturati.

Ovviamente, ci sono delle controindicazioni. Gli oggetti non possono essere modificati: la scrittura deve essere completata in un unico passaggio. Proprio perché la scrittura di oggetti è un processo lento e la scrittura di un'applicazione che utilizzi un'API di storage di oggetti è più complessa di una che utilizzi lo storage di file, lo storage di oggetti non è adatto ai database tradizionali.

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